Ho paura di me  2016

L’installazione Ho paura di me mette in scena un uomo iperconnesso, figura ambivalente che come Prometeo viene condannato e deve passare tutta la vita inchiodato a una rupe. L’installazione riguarda lo stato di connessione che ognuno di noi vive nel quotidiano in cui non esiste più privato e pubblico e dove una pluralità di spazi a volte anonimi senza storia non luoghi veicolano informazioni senza etica e estetica. Il Web grande risorsa può modi¬fi¬care e strut¬tu¬rare nel pro-fondo le vite di coloro che spesso si illu¬dono di domi¬narne il senso. Il suo potere ci mobi¬lita e ci fa entrare in qual¬che modo in guerra, innan¬zi¬tutto nei con¬fronti di noi stessi. 

L’uomo ha al posto del cuore un vuoto a forma di casetta con uno specchio nel cui fondo ognuno si può riflettere.
Bauman: "Le emozioni passano, i sentimenti vanno coltivati"
Il grande sociologo spiega come i legami siano stati sostituiti dalle "connessioni". E aggiunge: "Ogni relazione rimane unica: non si può imparare a voler bene”. Disconnettersi è solo un gioco. Farsi amici offline richiede impegno.

Installazione 
Filo di ferro zincato, tessuto, fili elettrici 

Emergenza

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