Kill PIL  2011

L’installazione site-specific “Uccidi il Prodotto Interno Lordo” indaga una certa idea di progresso che riduce la crescita e il progresso di una società alle dinamiche di mercato. Il PIL misurando il valore complessivo di produzione di una nazione non tiene conto di fattori come il senso della comunità, il senso di appartenenza, la qualità della vita che pure sono fondamentali per il benessere di una comunità e per la sua crescita in senso più ampio e completo.

L’installazione Kill PIL mette in relazione lo spaccato di una casa costruita con  rami  di nocciolo intrecciati di m. 1,80 x1,80 x 2,60 ed è poggiata al pavimento con un solo vertice in un equilibrio instabile, un corpo piumato e una proiezione video che attraversa vegetazione e luoghi del nostro abitare e che si condensano in una macchia rossa che pulsa…nella ricerca di una forma, una dimensione poetica in cui ritrovarsi e in cui ritrovare il più possibile le condizioni naturali di vita in rapporto con la natura e con se stessi, e in cui l’abitare non significa solo “custodire la terra” ma innescare anche il senso delle relazioni tra gli esseri umani e la responsabilità nei confronti della stessa vita. 

“Se dunque lo spirito, l’anima, la vita si ritrova in tutte le cose e secondo certi gradi, empie tutta la materia, viene certamente a essere il vero atto e la vera forma di tutte le cose. (Giordano Bruno- De la causa, principio et uno).” 
 

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